mercoledì 28 agosto 2013

Il Trionfo di Mark O'Brien (non riguardò il sesso)

John Hawkes interpreta Mark O'Brien nel film The Sessions

Mark O’Brien è morto nel 1999, ma sta facendo notizia come protagonista del film The Sessions - con John Hawkes come Mark e Helen Hunt come assistente sessuale assunta per fargli perdere la sua verginità. La recensione del New York Times parla di un’intimità che rappresenta un’immagine positiva del sesso, affermando: "Ci sono dei momenti tra il cliente e il suo surrogato sessuale che sono così intensamente personali che il primo istinto potrebbe essere quello di distogliere gli occhi. Ma il rapporto spensierato degli attori permette di gioire senza vergogna nel piacere dei loro personaggi".
Non ho intenzione di vedere il film e non lo sto criticando. Ma al tempo in cui lo conobbi, l'episodio non sembrava poi così importante per Mark. In effetti, egli rideva di sè stesso autoironicamente quando raccontava la storia nel meraviglioso documentario biografico premio Oscar, Breathing Lessons. E - a differenza di un meme culturale contemporaneo che dice che il sesso trascende tutto - nell’articolo del 1990 che ha ispirato il film scrisse in modo brutalmente onesto che l'esperienza era stata una "delusione" e che "non ha cambiato la mia vita".
Il vero obiettivo di Mark non era per il regolare accesso alla liberazione sessuale, ma per la piena inclusione in una società troppo spesso indifferente alla comune umanità dei suoi membri con disabilità. In effetti, la sua vocazione personale è stata quella di intraprendere una guerra contro la tendenza della società a isolare i disabili e, in concomitanza, per esigere il rispetto, il semplice ma indispensabile reciproco riconoscimento che si deve da pari a pari.
Il suo perseguimento della causa iniziò presto in una ribellione giovanile contro il personale autocratico dell’istituto di cura (i suoi racconti spensierati mi hanno ricordato Qualcuno volò sul nido del cuculo); proseguì nel calvario fisico per frequentare l’Università di  Berkeley totalmente tetraplegico (Breathing Lessons include clip in cui Mark guida la sua barella motorizzata in posizione supina sui marciapiedi della città per recarsi al campus); infine sbocciò nella sua lunga carriera di giornalista, di attivista per i diritti delle persone con disabilità, e di poeta, sostenendo con veemenza il movimento di Vita Indipendente che lo aveva liberato dall’essere costretto a vivere nel suo appartamento, con la possibilità di assumere, e di poter licenziare liberamente, un assistente personale.
Quando ho incontrato Mark, la sindrome post-polio aveva fiaccato la maggior parte della sua rimanente vitalità fisica. Aveva il terrore di lasciare il grembo del polmone d’acciaio, ma ebbe ancora modo di sfidare la polio in occasionali apparizioni personali. Per esempio, fece una presentazione trionfale in una proiezione a Berkeley di Breathing Lessons a cui partecipai, anche rispondendo a domande del pubblico.


Una foto di Mark O'Brien nel suo polmone d'acciaio


Tratto da 
di Wesley J. Smith

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